Cari amici, è incredibile come, nella propria vita, possano capitare cose che ti incidano la pelle,le ossa,gli organi interni in modo irreversibile. Il tempo passa,la vita scorre, eppure vi sono eventi che sembrano successi pochi istanti prima. Come quella volta che, davanti allo specchio, vidi uno strano rigonfiamento sul torace.Mio suocero, medico chirurgo, appena lo vide ,decise di operarmi. Iniziarono anni di calvario, anni nei quali non riuscivo a guardare le mie figlie con felicità. Avevo paura di non star loro troppo vicino, di non vederle crescere.Non volevo che nessuno,in famiglia,capisse che gli esami,prima, e la chemio, dopo,erano necessari,certo,ma devastanti. Poi venne la radio, altro tormento. Quando tutto sembrò finito, venne una serie di problemi collaterali che mi fecero rischiare la vita più volte.Qual’è la morale di questo racconto così intimo? È che oggi è stata la giornata di raccolta fondi per l’AIRC, ed io ho pensato di portare il mio contributo oltre che l’offerta in denaro, anche col mio racconto la cui morale è: in totale ho passato quasi tre anni nei quali ho dovuto stringere i denti,lottare con rabbia,ma, soprattutto , affidarmi a dei medici,mio suocero in primis, che, a forza di cocktail farmaceutici in vena, hanno cacciato dal mio corpo quell’ospite indesiderato che si chiama cancro. È un incubo sempre presente che non riesco a soffocare:basta una parola, un alito di vento, un attimo di sgomento ed ecco che la memoria e la paura del mostro ritornano. La mia ancora di salvezza, inutile a dirlo, sono mia moglie, le mie ragazze,il mio piccolo cane, quegli affetti, insomma, che mi aiutano a capire che, sì, lottare,giorno dopo giorno,ha avuto senso.

Annunci