Da qualche tempo, l’Europa osserva in modo tiepido l’aumentare arrogante e costante delle manifestazioni provocatorie e violente dell’estremismo di destra: Forza Nuova, Casa Pound e altri movimenti minori dimostrano che,  non solo in Italia, il fascismo e il nazismo non sono stati cancellati e che hanno conquistato forti simpatie in quelle fasce di popolazione che, tempo addietro, trovavano sostegno e fiducia nei partiti della sinistra, i quali non sono stati in grado di cogliere il profondo stato di prostazione e di disagio di larghissime fasce della società. I partiti tradizionali e i nuovi populismi non danno risposte convincenti. Per questo le persone decidono di affidarsi a portatori di ipotesi più radicali, e, così, ecco che il neofascismo torna alla ribalta. Blandiscono le fasce più deboli della popolazione, purchè sia rigorosamente italiana, con iniziative di forte impatto, quali il mutuo sociale, o la prassi delle occupazioni delle case sfitte per darle in uso a canoni bassissimi a famiglie rigorosamente autoctone. Una forma di cattura del consenso, molto simile, come concetto, al voto di scambio. Nonostante sia evidente che la grave situazione economica influenzi negativamente la condizione di vita di molti nostri connazionali, i partiti politici non riescono o non vogliono dare risposte convincenti. Inoltre, la crescente ondata migratoria di massa fa sì che in molti cresca la sensazione di timore per la minaccia per due aspetti cruciali del loro patrimonio culturale: il loro livello e il loro modo di vita a causa del contatto forzato con estranei, sempre più numerosi. Ecco l’humus per la crescita di questo cancro sociale. Sono molti coloro i quali sostengono che, in realtà, si tratta di quattro gatti non in grado di costituire alcun pericolo. In tal modo, non si comprende come, queste novelle camicie nere siano, in realtà, piccole tessere di un mosaico di un puzzle di enormi dimensioni e di estensione globale…sì, globale. Infatti, questo nuovo protagonismo ha un’estensione non solo italiana, bensì europea, con sprazzi di presenze in altri parti del mondo. E’ uno dei frutti avvelenati della globalizzazione.